“Otto giorni e un poker d’assi”. Sembra il titolo di un film ed è invece il tempo e la bellezza che Armonie d’Arte Festival si appresta a vivere e a far vivere al territorio tutto: 17 luglio Caetano Veloso, 21 luglio Pat Metheny, 25 luglio John Scofield e John Medeski; e in un luogo da sogno quale il Parco archeologico Scolacium a Roccelletta di Borgia (Cz), alle ore 22.00; ed è una grande opportunità per la Calabria ed il Mezzogiorno tutto, dal momento che questi grandissimi artisti, vere leggende della musica internazionale, non sono ovviamente in visita di cortesia ma regaleranno delle performance che si preannunciano già indimenticabili, per un pubblico non solo regionale, ma proveniente da tutta Italia e oltre.
<<Ma soprattutto – dichiara il direttore artistico Chiara Giordano – abbiamo voluto dedicare un’attenzione particolare al Brasile: un Paese sempre più importante nello scenario globale, una grande nazione che rappresenta il Sud di un enorme continente, esprimendo un mood “meridionale” come d’altra parte anche l’Italia rispetto all’Europa, e dove tanta storia della nostra terra si è consumata con le imponenti migrazioni del secolo scorso. La musica, si sa, è in grado di esprimere più di ogni altra cosa l’anima di un popolo, e ne racconta il respiro più autentico, la linfa vitale: Caetano Veloso ne rappresenta uno degli esempi più straordinari>>.
Tra i fondatori del tropicalismo, insieme a Gilberto Gil che pure Armonie d’Arte ha ospitato qualche anno fa, vincitore di numerosi Latin Grammy Award e due Grammy assoluti, compositore di straordinaria levatura, l’intellettuale bahiano è forse colui che più di tutti ha ridisegnato il futuro della musica brasiliana: partito dalla tradizione, ha mescolato la bossa-nova con la cultura pop, con la sua passione per il cinema (Fellini ed Antonioni su tutti) e per la letteratura (Pessoa, Amado e Wilde). Per la sua fulgida e prolifica operosità, con oltre cinquanta dischi all’attivo, tra cui decine di brani utilizzati per le colonne sonore di film in tutto il mondo, Caetano Veloso è stato definito, dal New York Times (ma non solo), uno dei più importanti cantautori del secolo, al pari di artisti come Bob Dylan, Bob Marley e Stevie.
D’altrone il Brasile è una terra connotata da una grande contaminazione etnica, e ne discende un clima culturale coloratissimo dove il ritmo è contagioso, ma dove anche il brio ha una sua dolce e lieve melanconia, come nella musica di Veloso, e di tutto ciò ne sono prova anche le tante e originali espressioni artistiche musicali con cui questo grande Paese ha saputo distinguersi in tutto il mondo.
<<Come l’Italia, anche il Brasile è un Paese di Musica – continua Chiara Giordano – e in Brasile ha vissuto e vive, ancora oggi nelle seconde e successive generazioni, un pezzo d’Italia, con il suo cuore di entusiasmi, di creatività, di operosità buona; e Armonie d’Arte Festival, in questo caso insieme alla rassegna Fatti di Musica diretta da Ruggero Pegna, ha voluto proprio sottolineare questa vicinanza, e in qualche modo celebrare un’amicizia culturale e artistica>>.
Dunque martedi 17 a Scolacium con Caetano Veloso, sarà una serata importante non solo per l’Arte, ma anche per l’internazionalizzazione della Calabria: “Italia – Brasile” non sarà una partita di calcio, ma forse proprio come il calcio nella sua espressione più sana di sport caro a tutto il mondo, sarà un messaggio positivo per tutti, qui e al di là dell’Oceano.
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