
Dedico questa riflessione di un sabato quasi notte a tutti coloro che vorrano condividere con me un visione del nostro territorio con “il cuore oltre l’ostacolo”.
E fin qui tutto evidente e persino banale.
Il pubblico, così, è chiamato ad essere un interlocutore, e non solo un fruitore, in un luogo che, grazie ai linguaggi artistici più avanzati che ormai animano i palcoscenici internazionali, non è “entertaiment” e dove lo spettatore è pesante, e non solo per la sedia su cui è accomodato. Anche questo territorio è pronto !
E oggi il teatro contemporaneo “vale il viaggio” !