Quando Armonie d’Arte apre la sua luce su Scolacium a Roccelletta di Borgia sul medio ionio delle spiagge bianche e della Grecia che ancora si porta nel sangue, e quando questo parco, di pietre romane e normanne tra ulivi secolari, risponde con il suo respiro millenario che porta però anche l’odore del mare vicino e lo sguardo di infinite lune estive, l’incanto è servito.
Così i grandi artisti internazionali puntualmente ospiti sul palco, e il pubblico di ogni dove puntualmente ospite in platea, sono puntualmente stregati. E puntualmente Armonie d’Arte arriva, ogni anno, da diciotto anni.
Ed è il Festival che pone la Calabria nel mondo dell’Arte e della Cultura internazionale, raccontandola per il bello e buono che può e sa esprimere.
E il mondo se ne accorge: così Armonie d’Arte Festival riceve riconoscimenti internazionali, vicinanze preziose, e un consenso emozionato ed emozionante della “gente”.
Il Festival continua quindi la sua strada provando sempre a pensare, tra parola antica e sguardo contemporaneo, a raccontare con la libertà e la verità della conoscenza e della poesia, e a rinnovarsi affinchè consueto o nuovo pubblico, come un compagno di viaggio, possa essere ancora “stregato” da Scolacium, e dalla bellezza dell’Arte che, ovunque, in un teatro o in una casa, restituisce sempre un rinnovato e più felice umanesimo.
Questo lo spirito di Armonie d’Arte Festival, anche quest’anno che ha come tema un concetto fondativo di tutte le civiltà, qui nell’accezione affascinante ed aulica di Platone: “Eros”, inteso come forza sospesa tra divino e terreno, energia vitale di spirito e materia, via per la bellezza e la sapienza.
Armonie d’Arte ne farà una sorte di chiave, di strumento con cui leggere ed approfondire, oltre lo spettacolo, i vari artisti, i repertori, i loro luoghi e i loro tempi, attraverso e- book dedicati, guide all’ascolto, proiezioni, degustazioni e altro ancora.
Ma quest’anno il Festival, che ama anche un po’ stupire e provare nuove possibilità, sceglie un’apertura inconsueta, particolarissima, coraggiosa, quella che proprio non ti aspetti.
Infatti in una sera di luglio, venerdì 27, al Parco archeologico Scoalcium, ecco I SENSI DELL’EROS, una cena – spettacolo, non una performance con star internazionali come ogni anno, ma un momento artistico forte, e nello stesso tempo un lieve e curioso entertainment che nella cultura a tutto campo trova qualità e identità.
Anche per pochi perchè la proposta impone posti limitati, consigliata ad un pubblico adulto e gradito l’abito scuro.
Il rigore dello stile e la visione della maturità sono infatti richiesti per cogliere tutta l’eleganza del gesto artistico seppure di esplicita significanza, e l’intensità di un gioco serissimo quale la degustazione a seguire.
Tant’è la serata in due parti: prima un atto unico dal titolo “Cruda Carne”, passi a due di e con il giovane ma strepitoso coreografo Filippo Stabile già protagonista della scena internazionale, con la voce assai espressiva di Alberto Micelotta su testi carnalissimi di D’annunzio, Baudelaire, Saffo, Merini e Neruda, in drammatico contrappunto alla musica aulica ma commovente dello Stabat Mater di Pergolesi.
Poi la cena “Eros, alla Tavola dei Poveri, alla Tavola dei Re”, a cura di Maria Gullì e Daniela Carrozza, e tutta fatta di un dialogo fitto tra sensi, sapori, odori, che nel gusto, nei cibi e nelle storie di afrodisiaca pretesa, trovano un bel momento di convivialità antica, libera, in un suggestivo boschetto di gelsi, dove tutto diventa una moderna magheria.
Vorremmo fosse indimenticabile.
Certo il Festival proseguirà con il cartellone diremmo ufficiale, come sempre, con grandi artisti internazionali, produzioni originali, prima, esclusive.
Ma anche tanta attenzione al territorio, ai giovani, al Parco Scolacium con attività legate ai suoi miti e leggende; si conferma un grande contenitore – Armonie d’Arte Festival – di spettacolo colto, residenze artistiche, exhibition, progetti speciali, workshop, campagne, e molto altro ancora.
D’altra parte il Festival è e deve essere una moderna agorà dello spirito, un luogo materiale e immateriale dove scambiare pensiero ed emozioni, e così anche per il tema del 2018: convivono nel nostro tempo passioni e concreti bisogni con grandi tensioni spirituali, pulsioni terrene e creazioni simboliche, di dolente o gioiosa umanità con i tratti divini celati nel profondo di ognuno, e l’Eros, di greca accezione, è forse la forza che meglio esprime, nella suggestione incomparabile del mito platonico, la dualità vivificante tra dimensione terrena e dimensione celeste.
Eros è il demone – δαίμων – che aspira potentemente al Bello e al Buono come autentica ricchezza, perché dapprima ne è privo, diventandone poi portatore e dispensatore.
Eros è il principio e l’energia che impetuosamente ci sospinge verso la bellezza, a sua volta elargitrice di sapienza.
È una grande lezione per la nostra tormentata contemporaneità. Armonie d’Arte Festival intende raccogliere questo straordinario messaggio, e le sue azioni quest’anno cercheranno di misurarsi con la spinta vitale di Eros, come nuova linfa perché si amplino gli orizzonti di un umanesimo capace di fondare il diritto universale al godimento estetico, possibile forza generatrice di più virtuoso futuro.