SHINE

venerdì 2 agosto ore 22
PARCO ARCHEOLOGICO SCOLACIUM – BORGIA (CZ)

SEZIONE “ANNIVERSARI”
Uomini e avvenimenti che hanno reso migliore la nostra storia.

Nei 50 anni dell’Allunaggio
SHINE PINK FLOYD MOON
Viaggio nel mondo della luna

Coreografia e regia: Micha van Hoecke
Direzione musicale: Fabio Castaldi,
Maître de ballet: Stefania Di Cosmo,
Assistenti al coreografo: Miki Matusse e Stefania Di Cosmo
Solisti e corpo di ballo: Compagnia Daniele Cipriani

Musiche dal Vivo: Pink Floyd Legend
Fabio Castaldi – basso, voce,
Alessandro Errichetti – chitarra, voce
Simone Temporali – tastiere, voce
Emanuele Esposito – batteria
Paolo Angioi – chitarra acustica, elettrica e 12 corde, basso, voce
con
Michele Leiss – sassofono,
Martina Pelosi, Sonia Russino, Giorgia Zaccagni – cori

Compagnia Daniele Cipriani
guest Denys Ganio
solisti e corpo di ballo Alessandro Burini, Andrea Caleffi,
Benedetta Comandini, Umberto Desantis, Susana Elviretti, Maria Vittoria Frascarelli, Mattia Ignomiriello, Ilaria Grisanti,
Marco Lo Presti, Francesco Moro, Davide Pietroniro, Lara Rocco,
Madoka Sasaki, Mattia Tortora

costumi Anna Biagiotti
luci Alessandro Caso
audio Maurizio Capitini
laser show Riccardo Berti
sarta Elena De Angelis
service Event Project
attrezzista Raffaele Berazzi
tour manager Giulia Pasquini

Micha nel mondo della luna scortato dai Pink Floyd: è questo il viaggio promesso da van Hoecke nel suo nuovo spettacolo. Il coreografo russo-belga si fa ispirare stavolta dai suoni psichedelici, ipnotici della leggendaria band e lo fa partendo dalla canzone Shine on You Crazy Diamond, in cui Roger Waters e gli altri membri omaggiavano il leader, Syd Barrett, smarritosi nei meandri dei suoi disturbi mentali. Ma qui la follia si trasfigura in incanto leggero, un percorso a ritroso negli anni giovanili di Micha, fatti di rock e danza. La Compagnia Daniele Cipriani insieme ai Pink Floyd Legend, gruppo italiano che “doppia” con successo la sua matrice inglese, comporranno così sotto la sua direzione un affresco affollato di ombre poetiche, di suoni ipnotici, si direbbe astrali, che attraverso il sogno, ci parlano di speranza.

Proprio nei cinquant’anni dall’allunaggio, un lavoro dedicato al satellite bianco, con un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni che trasformano il palcoscenico in un catturante spazio surreale abitato da personaggi come Pierrot Lunaire e Petrushka o da maschere uscite dai sipari della Commedia dell’arte: visioni oniriche che s’incrociano per creare mondi siderali, che pure appartengono allo spirito profondo di ciascuno.

È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo, spiega Micha van Hoecke, la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita. E aggiunge: La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta. Shine è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi.

 

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