2 settembre ore 22.00

Parco internazionale della Scultura e della Biodiversità mediterranea
Catanzaro

IO SO e HO LE PROVE
La conversione di un ex-manager bancario

liberamente tratto dall’omonimo libro di
VINCENZO IMPERATORE

Con GIOVANNI MEOLA e DANIELA ESPOSITO
testo e regia di  GIOVANNI MEOLA
musiche originali di DANIELA ESPOSITO 

assistenti  alla regia Annalisa Miele e Chiara Vitiello
costumi Chiara Vitiello, scenografia Monica Costigliola e  Angelo De Tommaso 

Il libro di Imperatore, con più di 40.000 copie all’attivo, è stato uno dei casi letterari della passata stagione. Lo spettacolo, libero adattamento dal titolo omonimo racconta la “conversione” di un ex-manager bancario che, dopo un quarto di secolo al servizio di alcuni tra i più prestigiosi istituti di credito italiani, ne è uscito denunciandone tutte le nefandezze, purtroppo spesso comuni all’intero settore bancario negli ultimi due decenni.
In Io so e ho le prove”, è la prima volta che un ex-manager bancario racconta tutto. La sua testimonianza, nata da una presa di coscienza che ha completamente capovolto il suo approccio al mondo bancario, svela i segreti, le strategie e le manipolazioni delle banche a danno dei tanti correntisti e risparmiatori nonché dei tanti piccoli e medi imprenditori che formavano e formano la spina dorsale dell’economia reale di questo paese.
La riduzione teatrale di Giovanni Meola, autore, attore, regista, ha una particolarità per essere un lavoro che nasce come un monologo, ed è un monologo, ma che si arricchisce di una presenza in scena, quella di Daniela Esposito che, un po’ alla maniera del muto Harpo dei fratelli Marx, fa da contrappunto al protagonista con vocalizzi, suoni e rumori.
Daniela Esposito, musicista, strumentista e rumorista, firma le musiche originali dello spettacolo e interpreta i vari personaggi che il rampante bancario in carriera incontra. La messinscena diventa così un racconto per corpo e parole ma anche per suoni e rumori, un incontro a volte sopra le righe, altre volte ironico, altre ancora serrato e diretto.
In questo modo acuto e ironico, Meola adatta al palcoscenico il racconto che Imperatore fa di una parte della sua vita, legata a doppio filo alla sua vicenda lavorativa, dai successi negli studi alla stellata carriera in banca, fino alla sua “redenzione”.
Una presa di coscienza che lo porta ad abbandonare il mondo di quelle “raffinate” operazioni bancarie, spesso definite spazzatura, fino a sostenere e difendere i diritti dei tantissimi clienti purtroppo di fatto truffati.

Spiega Imperatore:

“Quando ho conosciuto Giovanni che mi richiese i diritti del libro, sebbene avessi percepito un’immediata empatia, mai avrei pensato che il mio libro potesse essere drammatizzato per uno spettacolo teatrale.
Non riuscivo a immaginarlo, non capivo in che termini potesse essere portato in scena. Poi ci siamo conosciuti in maniera profonda: tanti incontri, confronti, rivelazioni che non avevo neppure inserito nel libro. Così quando, circa diciotto mesi dopo, ho letto finalmente il testo, ho capito che Giovanni aveva scritto addirittura meglio di me ciò che avrei voluto dire.
David Forster Wallace diceva che “Gli unici libri che ci influenzano sono quelli per i quali siamo pronti e che sono andati leggermente oltre nel nostro particolare cammino”.
Quel cammino che io e Giovanni abbiamo fatto insieme per rendere soprattutto un servizio ai tanti Enzo ancora strumentalizzati da quel sistema.”

 

Armonie d’Arte Festival – Nuove Rotte mediterranee
Connessione dello spettacolo alla declinazione 2022 del macro tema del Festival (nuove rotte mediterranee): TRANSITI
Forse il transito più difficile è quello etico, psicologico, transgenerazionale, e soprattutto quello che segna una “conversione” appunto. E se quella individuale incide o tenta di incidere su quella collettiva, il transito diventa quasi epocale. In questo senso, lo spettacolo si colloca pienamente nelle intenzioni del Festival che guardano al concetto di “transiti” nell’accezione più inclusiva. D’altra parte le rotte mediterranee dovranno fare i conti non solo con gli assetti culturali, ma anche con quelli economici e di welfare.
il direttore artistico – Chiara Giordano 

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