12 agosto ore 22.00

PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI SCOLACIUM – BORGIA

ROTTE DANTESCHE

VINICIO CAPOSSELA

in

BESTIALE COMEDÌA
Concerto dantesco di musica, pensieri e poesia.

Introduzione di Filippo La Porta

Nel 2021 si celebrano i 700 anni della morte di Dante Alighieri. Poiché la ricerca musicale, artistica e letteraria che Vinicio Capossela porta avanti da tempo è ricca di riferimenti danteschi, é sembrato naturale dedicare un progetto ad hoc a questo importante anniversario. Sebbene le citazioni esplicite di alcuni passi della Divina Commedia siano presenti in particolare in alcuni brani dell’album Marinai, profeti e balene del 2011, in tutta la discografia di Capossela riecheggia l’universo metafisico dantesco attraverso una ricerca della ritualità, del primordiale, delle radici mitiche della propria cultura, tutta volta a decifrare e restituire la complessità dell’animo umano. Non a caso nel 2019 il cantautore ha pubblicato il disco Ballate per uomini e bestie che attinge molto ai simbolismi del medioevo, ai bestiari dove il reale, l’oggettivo, non coincideva col vero. Il vero era metafisico, inconoscibile. Seguendo la via tracciata dal Sommo Poeta, Capossela tenta dunque una indagine poetica del vero attraverso la lente del sacro al quale si accede attraverso la natura e il mondo animale. Il concerto proposto per celebrare l’anniversario della morte di Dante Alighieri attingerà dunque da questa vasta discografia: un vero e proprio viaggio nell’aldilà, tra santi, creature mitiche, bestie, eroi e, soprattutto, peccatori. I compagni di questa impresa saranno due musicisti di grande talento: il poliedrico Vincenzo Vasi e il virtuoso Raffaele Tiseo, che, come Virgilio e Beatrice, affiancheranno il cantautore e gli daranno il coraggio di confrontarsi con una delle opere più vaste, monumentali e magnifiche della storia della letteratura mondiale. 

Affacciarsi a Dante è affacciarsi al pozzo della natura umana. A partire dalla forma a imbuto della cosmogonia della Comedia, l’attrazione è sempre stata presente. Ho iniziato ad appassionarmi a Dante per mito interposto. L’eroe della mia giovinezza è stato il dannato, il bohémien, il distillatore di bellezza Amedeo Modigliani. Modigliani sgranava come un rosario ebbro i versi di Dante a memoria, mentre dipingeva i suoi volti dagli occhi vuoti. E così provai a mandarli a memoria anche io scoprendo la più sublime forma di preghiera umanistica. Una esperienza di spiritualità, che nella ripetizione conduce a una specie di trance. L’attrazione per l’umano, per i suoi miti, per il sublime, per l’inferno, per il peccato e per la virtù, per tutto ciò che desta maraviglia è quello che da quindici anni conduce il mio cammino in musica e parole. Non c’è cosa che Dante non comprenda già. Santi, eroi e viziosi, una certa attrazione per il misticismo, una visione del mondo non specialistica, ma enciclopedica, il cui soggetto è la natura tutta a partire dalla natura umana, sono tra le cose dantesche che più mi attraggono. Galeotti per me sono stati molti libri, ma Dante soltanto li comprende tutti. 

Vedi la bestia per cu’i mi volsi:
aiutami da lei, famoso saggio,
ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi

 II viaggio di Dante comincia con l’incontro di tre bestie che si frappongono al cammino. L’ultima, la più spaventosa, la lupa, è stata scatenata all’inizio dei tempi dall’Invidia, l’invidia di Lucifero. È la cupidigia che deturpa il mondo, che si accoppia con infiniti mali e non si lascia attraversare la strada da nessuno, ma tutti li uccide. Il soccorso da questa bestia verrà dal vate più stimato che è maestro e autore del Poeta, Virgilio cui la leggenda medievale accredita un sapere sconfinato e arcano che sconfina quasi con la magia. Grazie a questi due incontri il vian-Dante prenderà l’ottimo cammino che anche a noi è dato percorrere nella Comedia Divina. In questo cammino ultramondano, tra molte allegorie, fra santi, eroi, beati e peccatori, si incontreranno anche bestie e mostri celebri. La Bestiale Comedia è un viaggio per canzoni fra queste creature, tra i nostri mostri interiori. Un filo teso tra la bestialità e l’amor di canoscenza. Ogni viaggio in nome di virtute e canoscenza deve affrontare la Bestia. In ogni fiaba l’eroe affronta e uccide il Drago. Il viaggio della Comedia avviene invece perché l’eroe ne ha paura e chiede soccorso alla Poesia e alla Conoscenza. E così cercheremo di fare anche noi, come in una bestiale Comedia, affronteremo la Bestia non per ucciderla, ma per guadagnarne la conoscenza e solo dopo, tornare a riveder le stelle.

Vinicio Capossela

 

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