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VALE IL VIAGGIO…La Terra di Piero

Vale il Viaggio è una Rubrica del nostro Blog che avevamo già sviluppato nel 2018/2019 per raccontare e suggerire luoghi e spazi culturali di valore. Oggi la rilanciamo con un senso diverso e cerchiamo di insieme, grazie ai protagonisti e ad esperti divulgatori., le persone della Calabria migliore, affrontando temi “di luce” che valgono l’interesse, l’attenzione, il racconto.
Nel tempo dei viaggi impossibili o quasi, suggeriamo questi viaggi simbolici in attività di valore, auspicando che la qualità, la generosità, l’impegno, l’onestà, la trasparenza siano quel codice etico e professionale, individuale e collettivo da condividere e valorizzare.
Chiacchierate lievi e” sorridenti” per qualche minuto di tepore emozionale e culturale.

Ed ecco che iniziamo scambiando qualche parola con Sergio Crocco, attivissima anima dell’Associazione La Terra di Piero, una pulsante e sorprendente realtà con sede a Cosenza, attiva non solo in Calabria, ma moltissimo anche nelle terre dell’Africa nera, e la cui mission è lo sguardo allegro e benevolo (che poi era quello di Piero Romeo, ultrà sportivo ma soprattutto ultrà dalla generosità umana e dall’impegno per il prossimo) con cui aiutare chi è in difficoltà con progetti concreti, senza clamori mediatici, ma veramente impattanti sulla vita di tanti e, soprattutto, di tanti bambini.
Non saprei darvi una diversa descrizione, tanto è denso il loro lavoro, direi persino “giocoso”, senza nulla togliere al sacrificio dell’impegno totale. E della lungimiranza che vede proprio in queste azioni non solo una risposta ai bisogni del proprio giardino, ma anche un modo per essere consapevolmente ed attivamente partecipi di un cammino più vasto, che è quello degli Uomini nella lunga storia dalla notte dei tempi; e forse verso infinite albe.

Quindi suggerisco a tutti di visitare il loro sito www.laterradipiero.it

Ed ora, caro Sergio, avviamo la nostra conversazione, invitando tutti a partecipare con qualche commento.

-Quando abbiamo pensato a “belle cose” che nascono in Calabria e a “belle persone” che dalla Calabria sono capaci di sguardi larghi sul mondo, la prima immagine che ci arrivava durante i vari brainstorming del team di Armonie d’Arte Festival e di questa Rubrica del Blog era il sorriso. E quindi abbiamo pensato che fosse proprio il sorriso da raccontare.

Voi avete fatto del sorriso una mission; ci racconti come li avete dispensati e soprattutto come li avete raccolti ?

Raccogliere il sorriso principale è stato semplice per noi: è il sorriso di Piero Romeo, la persona alla quale è dedicata la nostra associazione. E’ un sorriso solidale ma anche molto aperto, in linea con la voglia di dare una mano senza pietismi ma con la spasmodica ricerca di migliorare la qualità della vita di chiunque si trovi in difficoltà. Anche attraverso sorrisi.

-Quando si parla di bambini che giocano scatta sempre un istantaneo ed istintivo sentimento di nobile tenerezza, ma dietro ovviamente c’è il bisogno di dare e ricevere amore anche degli adulti; ci dai una tua riflessione su questo rapporto che poi è un vecchio tema del volontariato?

Noi abbiamo contatto con due “tipologie” (parola brutta ma che rende l’idea). I nostri conterranei disabili e coloro che vivono in zone dell’Africa più nera, dove ci rechiamo almeno 2 volte l’anno. Il rapporto con i bambini abbiamo imparato ad instaurarlo in modo assolutamente paritario. Nel senso che non ci sentiamo quelli che devono dare la carezza al bimbo nero, magari davanti ad una foto. Le carezze sono indispensabili, ma diventano retorica se non sono accompagnate dal miglioramento autentico, a soprattutto strutturale, delle condizioni di vita dei bambini. A Cosenza con un Parco Giochi totalmente accessibile ai bambini disabili, in Africa con, ad esempio, la costruzione di poliambulatori, scuole e serre per gli orfanotrofi.

-Sai che Armonie d’Arte Festival è una realtà di profilo internazionale, che ha al momento la sua base in Calabria, ma si misura ogni anno con il palcoscenico globale e si sta avviando ad un’ulteriore più ampia progettualità, spostandosi anche di sede; ci dai uno spaccato sia tecnico che emozionale della vostra interazione con i Paesi in cui siete presenti o state avviando progettazione ?

Operiamo in Senegal, Repubblica Centrafricana, Namibia, Tanzania e Madagascar. “Accorpare” tutti questi paesi nella sola dicitura Africa è esercizio molto sbagliato. Personalmente sono stato, anche fuori dalla Terra di Piero, in 16 paesi africani ed ognuno ha caratteristiche diverse dagli altri. Differenze molto sostanziali ci sono anche all’interno dei diversi stati con le differenze etniche fortissime. Le poche assonanze che l’Africa riesce a mettere sotto il suo cielo sono la terra rossa e gli stati (e multinazionali) occidentali che la depredano, con la complicità dei governi fantoccio. Per altro ogni paese d’Africa regala emozioni e bisogni differenti. Di certo esiste un senso di ospitalità ( in Senegal è addirittura istituzionalizzato come TERANGA) più marcato di quello europeo.

-E la matrice calabrese, secondo te, che codice valoriale porta a questa azione feconda che mettete in campo ?

Noi consideriamo la nostra matrice calabrese il primo punto di partenza della nostra azione. La nostra Cosenza, e la Calabria in generale, ci insegnano che “addui mangianu cincu mangianu sia”, un proverbio della nostra terra che da esattamente l’idea che la condivisione del pane, dell’acqua e di tutti i nostri bisogni primari; è cosa atavica che i nostri nonni hanno trasmesso e che associazioni come la nostra hanno il dovere di regalare al futuro dei nostri figli.

-Proviamo ora a immaginare di dare a chi ci legge 3 motivi per essere orgogliosi, per galvanizzarsi nel percorso che state facendo, per rimanere connessi con Voi e magari partecipare attivamente per sostenerVi ?

Motivo 1. Avere la consapevolezza che in tempi di telefonini, pc e social, c’è gente che mette in discussione i propri corpi e li mette a disposizione di chi resta indietro. Con una voglia di vedersi negli occhi e stare assieme senza intermediazioni tecnologiche che a volte sembra straordinaria. Motivo 2: il miglioramento concreto della qualità della vita, ad esempio, dei bambini lebbrosi di Schamaela in Tanzania, quelli con la peste ad Antananarivo, in Madagascar, o con il virus hiv a Paoua in Centrafrica. Credo sia veramente il nostro orgoglio più grande. Motivo 3: Il messaggio che riusciamo a lanciare nella nostra città e che, a nostro avviso, ha portato a risultati reali in un cambio di mentalità meraviglioso. La disabilità vista come risorsa, ad esempio teatrale e la consapevolezza che i diritti sono diritti e chi vuol farli passare per privilegi lo fa per tornaconti che noi respingiamo.

-Infine, condividiamo una frase per far sorridere e, magari, sognare un po’ chi ci legge; dammi la tua…

“I pazzi aprono le strade che poi i savi percorrono”. E’ una frase che ricordiamo sempre a noi stessi e che ci fa sorridere quando pensiamo a qualche missione che gli altri ci dicono essere da folli.

Ad Armonie d’Arte non rimane che salutarVi tutti e darVi appuntamento a sabato prossimo: la nostra conversazione continuerà con una nuova realtà e la collaborazione con giornalisti che, dalla prossima volta appunto, condurranno queste chiacchierate, questo nostro spazio felice.

 

 

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