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Armonie d’Arte Festival saluta Lindsay Kemp

Armonie d’Arte Festival saluta Lindsay Kemp, presente nel suo cartellone nel 2013, con le parole del direttore artistico Chiara Giordano, nel giorno della scomparsa del grande coreografo, ballerino, attore e mimo britannico.

“Ogni anima è preziosa – afferma Giordano – e compone il fiume di un’umanità che scorre nel tempo come fosse sempre esistita, e da qualche parte in qualche modo lo sarà; forse nei mondi dello spirito lo è. Ma quando va via chi l’anima l’ha sondata ed espressa, con quella scintilla di divino che è la creatività, ancor più artistica, regalandola a tutti gli altri uomini, ci si sente più orfani; e se quell’anima, quell’Uomo, hai avuto modo di incontrarlo sul tuo cammino, allora il ricordo personale ti conforta, e diventa un bisogno e un dovere etico condividerlo. Armonie d’Arte Festival ha vissuto Lidsay Kemp al Parco Scolacium, solo pochi anni fa. Una presenza breve, una lezione lunga; concentrazione e sorriso, show e poesia, genio e carisma: un Maestro. Nelle luci di Scolacium, in una calda sera estiva senza vento, “Le troiane”, la tragedia di Ecuba da Euripide e Seneca con l’Ensemble di un altro grande Maestro, Micha Van Hoecke, e con Lindsay Kemp nel ruolo di Ecuba, una memorabile produzione: e così il mito non era solo nella narrazione. E come il mito, Lindsay appariva, già anziano, in una sorta di immobilità scenica; pochi gesti che però rivelavano una sapienza antica, una tensione emozionale vivissima, una visione del teatro e della danza lungimirante. Nei pochi giorni della sua permanenza, persino nella ufficiale e partecipatissima conferenza stampa, dispensava luminosità, colore, non sgargiante, lieve e “profumato”, come può solo chi naturalmente ne è dotato. Uno di quegli artisti con il dono, dentro e fuori la scena, di “spostare l’aria” nei suoi ingressi, di “muoverla musicalmente” nelle sue movenze, di “lasciarla vuota” nelle sue uscite. E così questa ultima uscita di scena, ancorché dolorosa per tutti, la pensiamo come le altre, con il passo della fantasia, la sua fantasia, che ha donato e insegnato a tutti attimi di sogno, da conservare, da raccontare”.

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