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Armonie d’arte Festival è una lasagna

Inverno, Natale, nuovo anno ….Ma cosa succede ad un Festival nei mesi lontani dalla scena ? Dov’è ? Chi lo prepara? Forse la fata Morgana o mago Merlino?

Grazie amici di averci seguito, spesso fino alla curiosità che colgo sempre come sguardo benevolo di amici.
 
E allora, ora che siamo nel 2018, provo a raccontarvi qualcosa del “dietro le quinte” e un po’ del pentolone che bolle per il 2018!
 

Un Festival è come una teglia di lasagne! 

 
Ben composta, ben presentabile e servibile, con tanti ingredienti coordinati, dove più scavi e più trovi…una lasagna poi può avere polpette o salame dozzinale, fiordilatte a pezzettoni o sottilette da discount, ma soprattutto può esser rossa o bianca, e con mille alimenti che la creatività riesce a immaginare, trovare, e infine a mettere insieme armoniosamente.
In ogni caso ha bisogno di tanti ingredienti, di strumenti, di una cucina e….dello chef !
 
E se si cercano risultati stellati…vi assicuro che c’è un bel da fare …tutto l’anno!
 
Beh… non vi racconto i mal di pancia in cucina tra tempi di cottura difficili e accidenti vari perché i fuochi sono poco alimentati da energia elettrica, gas o metano che sia, ancora troppo scadenti nella nostra Calabria!
 
Comunque, anche se non abbiamo l’ardire di pensare che tutte le ciambelle possano uscire col buco…diciamo pure che dei bei “buconi” alle nostre ciambelle fortunatamente li vediamo quasi sempre…o, per rimanere in tema di lasagna … diciamo allora che, al piatto, la nostra lasagna compare quasi sempre morbida dentro, croccante fuori, umida e ripiena al punto giusto, profumata di bontà particolari, eccellenti si direbbe, in verità capaci di farci guadagnare più di una stella.
 

E ne siamo orgogliosi e davvero onorati! 

 
Ma sapete qual è il segreto? 
 
1. Cominciare subito ad ascoltare tutti i commenti per sapere cosa non è piaciuto…ed iniziare per tempo a pulire bene la cucina dalla volta precedente per la massima igiene e massimo ordine, per essere lucidi e scattanti per la nuova pietanza.
 
2. Avere ottimi operatori dotati di capacità, passione, fedeltà alla ditta e al brand.
 
3. Avere una bella cucina e soprattutto una magnifica sala dove servire la lasagna, suggestiva ed accogliente, da curare continuamente per mantenerla funzionale. E prepararsi per tempo ad allestirla in modo sontuoso, con luci memorabili.
 
4. Scegliere la giusta ricetta adatta alla sala e ai commensali, senza temere di osare, perchè sarà anche bello affinare i palati e abituarli a gusti non ordinari ma preziosi.
 
5. Avere ingredienti tutti di alta qualità, ed iniziare molto tempo prima a cercarli, selezionarli, acquistarli, prepararli.
E soprattutto non risparmiare su questi che sono il presupposto di qualunque pietanza!
Non tener stretta la tasca al mercato o alla boutique del gusto perché, altrimenti, nemmeno il compianto Marchesi, potrebbe fare il miracolo di rendere appetitosa, sana e intrigante la lasagna!
Ed ovviamente la bontà di una pietanza non si misura dal numero di consumatori ! Altrimenti il fast food sarebbe il best food !
 
6. Raccontare a tutti, vicini e lontani, direttamente o indirettamente, che possono sedersi ad una tavola indimenticabile che qualcuno con assoluta dedizione prepara per loro.
E che non sarà solo un pasto, ma un’esperienza fatta, certo, di gusto, ma anche di atmosfere, di intenzioni, di quel senso complessivo di positività confortevole e galvanizzante che molti chiamano Bellezza.
 
7. E così il costo, anche alto del conto,  non sarà un prezzo ma un contributo.
 
ECCO…e allora, se in questa sorta di gioco di scrittura proverete a sostituire lo chef con la direzione artistica, gli assistenti con il team organizzativo, gli ingredienti con gli artisti e i fornitori, la cucina con una struttura di produzione, la sala con la location degli spettacoli e delle altre attivitá, il conto con il biglietto,  ma anche l’energia elettrica e il gas con le risorse economiche… vi avrò raccontato qualcosa in più di ciò che è ARMONIE D’ARTE FESTIVAL. 
 

Un luogo di materiale e immateriale in cui è possibile ancora “il sogno”.Quello del tepore dell’arte, dell’emozione del Tempo, della condivisione di un’agorà disinteressata.

 
E per il 2018 tenteremo ancora una volta l’incantesimo.
 
Come anticipato già nella conferenza stampa conclusivs 2017, il tema sarà :
EROS …forza sospesa tra terreno e divino, energia vitale di spirito e materia, via per la bellezza e la sapienza 
( come Platone / Simposio )
 
E si parte il 1 luglio, facendo precedere questa inaugurazione del cartellone da 3 mesi di “aspettando il festival“, con salotti culturali che opiteranno autorevoli intellettuali, critici, scrittori, giornalisti, esperti vari per parlare di Eros nella letteratura, nell’arte, nel cinema, nelle tematiche del disagio sociale ecc. 
 
“Dietro queste quinte”, dunque, ci sono persone che con abnegazione hanno lavorato a tutto ciò, con fiducia e sofferenza nella difficoltà, con umiltà  e lucidità nel successo, resistendo a vie ben più facili,  immediate, ma lontane da qualunque musa. Senza ascoltare le sirene di un “cinismo d’impresa”,  o un’idea di “globalizzazione globale” che avrebbe suggerito altre soluzioni, e restando invece in un progetto e in una realtà senza padrini di alcun segno e con la caparbietà, e la resilienza, che solo i sogni possono avere.
 
Io, lo chef, la direzione artistica e generale, l’ideatrice di ARMONIE D’ARTE che coltivo da 17 anni come un figlio, ringrazio quindi tutte loro, ed altresì le persone e gli enti, che al fine sempre persone sono, che hanno creduto in ciò e in me, senza calcoli, senza giudizi, senza condizionamenti, solo per l’onda di “piacere estetico e intellettuale” che poteva loro arrivare, e di una consapevole idealità sociale.
 
Infine ma non ultimi, ringrazio tutti voi, amici e pubblico, anche quello che non leggerà queste parole.
Quello che quest’estate è arrivato in Calabria da ben 18 Paesi APPOSITAMENTE per Armonie d’Arte Festival, rimanendo poi a visitare il sud italiano nei giorni successivi ( Giappone, Stati Uniti, Russia, Finlandia, Brasile, Germania, Spagna, Kazakhistan,Finlandia, Francia, Russia, ecc )
 
Mi commuovo sempre quando mi rendo conto che l’immaterialità riesce ad essere ancora un valore profondo e incidente ! 
 
Auguri !
 

abbiamo strumenti vari e …lo chef

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