IL FESTIVAL

un festival in un poetico luogo della memoria, un festival che cerca senso nell’ ”armonia delle arti”, un’ agorà dello spirito, dove musica, teatro, danza, leggenda e storia di ieri e di oggi s’intersecano, nel segno della Cultura della Bellezza come valore etico ed estetico, individuale e collettivo

23 anni 23 edizioni

Se è vero che le persone e la musica possiedo la capacità di trasformare i luoghi come una forza plastica, ARMONIED’ARTEFESTIVAL ha sempre assecondato il fascino incomparabile e archetipico del parco archeologico Scolacium, aggiungendo valore contemporaneo al suo valore intrinseco, con un’attività densa e intensa, nel corso di 23 ANNI “da ricordare“: Arte e Cultura attraverso musica, teatro, danza e molto altro ancora

D’altronde “armonie d’arte“, che sta per “armonia tra le arti “, declina la naturale inclinazione del festival verso un’idea complessa di Bellezza, quale positività funzionale e condivisa che, nella possibile intersezione di generi e stili artistici diversi e di diversi tempi e mondi, rappresenta un profondo e potente sistema valoriale ed esprime un rinnovato umanesimo.

Una strategia culturale che si è scoperta straordinariamente vincente per la valorizzazione di questo Bene culturale, il Parco archeologico Scolacium, luogo di straordinaria suggestione paesaggistica e importante valore monumentale, sito d’eccellenza dell’intera area meridionale; colonia magnograeca, romana, poi insediamento normanno, in un vasto uliveto secolare, su una lieve collina che digrada al mare e ad appena 200 mt in linea d’aria dalla bianca spiaggia ionica, in territorio borgese contiguo al quello del capoluogo di regione; in un’area ad alta vocazione turistica e a 20 minuti da Lamezia Terme, più importante snodo aeroportuale e ferroviario della Calabria.

Chiara Giordano direttore artistico armoniedartefestival

Con la visione del suo ideatore e direttore artistico Chiara Giordano, molte delle impervie sfide iniziali sono state centrate, dall’identità del festival appunto con uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, alla capacità di esprimere quindi un brand culturale, e al networking con realtà tra le autorevoli del sistema culturale nazionale ed internazionale (anche attraverso riconoscimenti e reti di festival); una storia di acute programmazioni che hanno incontrato un consenso sempre più unanime e crescente da parte del pubblico, oltre al gradimento entusiastico degli artisti coinvolti

Per consolidarne la gestione operativa in una più ampia visione di presidio culturale che potrà investire idee ed energie non solo nella performing art ma anche nella gestione dei Beni, oltre che nella formazione e informazione culturale a tutto campo, da otto anni è stata costituita l’omonima Fondazione; e certamente così il festival, la cui eco è già ben presente oltre i confini regionali, con un percorso sempre complesso ma altresì galvanizzante, assumerà ancor più le funzioni di un vero centro propulsore di arte e di spettacolo del meridione italiano.
La costante sarà invece rappresentata dall’approccio che integra distribuzione e produzione, repertori consolidati e nuove opere commissionate, grandi artisti internazionali e giovani emergenti, ricerca e formazione, performing art e nuove tecnologie, dimensione culturale e ambiti scientifici, sociali, economici.  E sarà anche rappresentata da luoghi straordinari per valore intrinseco,  che hanno già visto negli anni l'emozione e le parole lusinghiere e incoraggianti di Riccardo Muti, Zubin Mehta, Josè Carreras, Lorin Maazel, Svetlana Zacharova, Wayne Shorter, Pat Metheny, Stefano Bollani, Chick Corea, Wynton Marsalis, Gilberto Gil, Lindsay Kemp, Paolo Fresu, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Nicola Piovani, David Parson,  Gonzalo Rubalcaba, 2 Cellos, David Garrett, fra moltissimi altri.

Quello posto da ARMONIEDARTEFESTIVAL è d’altronde anche un modello da seguire: tradizione ed innovazione non sono in antitesi, al contrario è da un fecondo rapporto dialettico fra di esse, come avrebbe postulato Theodor Adorno, che possono nascere le sfide, non solo artistiche, più nobili ed alte.

Promuovere l’arte e lo spettacolo attraverso un contenitore culturale di questa fattura, capace di mediare fra passato e futuro, e rendere fruibile un luogo di forte significato storico ed ancor più forte impatto emozionale come il Parco di Scolacium, e altri ancora,  rilanciando la loro vicenda secolare come un spazio da vivere sotto l’egida della creatività, sperimentazione e ricerca espressiva al più alto livello, costituisce un privilegio enorme.

Ma a ciò si accompagna anche una responsabilità forse ancora maggiore: quella di essere forza propulsiva di un processo che vede le istituzioni, gli sponsor, l’impresa, la scuola, l’intero staff del festival, insieme per il futuro sano di questa terra che, nelle pur permanenti contraddizioni e problematiche ancora tipiche del sud italiano e mediterraneo, altresì gode di enormi potenzialità.

Da ARMONIEDARTEFESTIVAL si consoliderà allora un pezzo non trascurabile di quel futuro e, con le radici ben piantate in un lucente antico passato, sarà possibile una nuova proficua agorà, per promuovere e consegnare benessere, immateriale e materiale, etico ed estetico, individuale e collettivo.

Armonie d'Arte si pone come un festival espanso.

Ratio artistica del progetto:

Porre in essere un’attività spettacolistica e non solo, stagione della “armonia” tra i luoghi e le attività, tra “classicità” e “contemporaneità”, coniugando codici e tempi diversi, conciliando diversità e contrasti, peraltro tipici dell’identità meridionale.
Come sempre Armonie d’Arte dedicherà molta attenzione alle proprie produzioni originali, alle esclusive, ai grandi circuiti internazionali ma anche ai giovani e agli artisti di questa terra.
Il programma, da quest’anno molto più articolato e ricco, sarà articolato in programma principale, sezioni, progetti speciali, ecc

Ratio culturale del progetto:

Perseguire, attraverso qualità e innovazione, l’integrazione di attori e settori, per una strategia di sviluppo culturale sostenibile, fondamentale per un adeguato percorso di reale politica culturale quale strumento di sviluppo complessivo.
Un Festival che avverte tutta la responsabilità di un ruolo attivamente culturale che guarda all’Arte anche come strumento strategico di dialogo, confronto e sviluppo sociale.
Oltre che con gli spettacoli, attraverso le tante attività collaterali (mostre, reading, conferenze, incontri con intellettuali, visite del sito, degustazioni, premi, stage, campagne per l’ambiente, azioni collegate alla filiera turistica ) si pone come attrattore vero, di profilo alto e di grande energia propulsiva per questa terra di Calabria.

Parole Chiave:

multidisciplinarietà, tematismi, intersezioni, giovani, territorio, distribuzione, produzione, creatività, qualità, solidità, visibilità, credibilità, networking.

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